mercoledì 30 aprile 2014

Essere sorelle è per sempre, come una fotografia.

Luigi Sauro©

Già di per se avere un fratello o come in questo caso una sorella è una cosa eccezionale, e solo chi ce l'ha può saperne l'assoluto valore ma immaginate combinare questa cosa con la gioia di condividere non solo la vita, i genitori, magari la cameretta e i primi amori ma anche la gravidanza...
Caso raro, combinazione di eventi e di sentimenti.
E se è impegnativo fotografare un premaman, figuratevi due.

Luigi Sauro©

Due bambini che nasceranno quasi contemporaneamente.
Cugini di fatto ma fratelli nell'anima.

Luigi Sauro©






Vuoi vedere tutte le loro foto? Clicca sul video qui sotto e gustati lo slideshow!


 

martedì 29 aprile 2014

Quanto costa una foto?


Quanto costa un servizio fotografico?

Sono capitato per caso sul Blog di una collega e leggo questo articolo che riporto sotto,
non potevo non riportarlo.
Anche perchè le frasi ma quanto costa fare una foto?
oppure, ma dai fammi una foto che ti costa?
me le sarò sentito dire 1000 volte.
Penso proprio che il suo ragionamento non faccia una piega e aiuti a spiegare un pò a tutti che fare il fotografo è un vero e proprio lavoro, proprio come tutti gli altri.
Luigi 



"Premessa: non vorrei passare per la pentola di fagioli di turno, né tanto meno scatenare inutili e sterili polemiche… ma amo il mio lavoro, lo amo tantissimo e, quando mi sento dire una cosa del genere, il minimo che possa accadere è che mi parta un embolo colossale. Questa cosa devo metterla in chiaro una volta per tutte, c’è niente da fare.
Vuoi davvero sapere cosa mi costa?
Sai, in realtà, cosa si cela dietro un “semplice” scatto? Sai che succede, in quella frazione di “un attimo”?
Se non lo sai – e la cosa potrebbe anche essere legittima – non preoccuparti, ora te lo spiego io.
Nel momento in cui prendo la macchina e metto il mio occhio sul mirino, c’è da sapere che innanzitutto, l’oggetto che sto sollevando, a me è costato più di duemila pippi. Da aggiungere, poi, un costo che varia dai trecentocinquanta ai duemilacinquecento altri pippi per quel tubo di lenti altresì chiamato obbiettivo, in base al modello che monto sulla macchina. Da aggiungere, ci sono anche gli ottanta/novanta pippi della scheda di memoria su cui poi andrà salvata la tua “semplice foto”.
Quindi, la mitica macchina fotografica troppofffiga che sto usando per scattare la foto, quella che tu guardi in adorazione e che credi sia l’unica responsabile dell’effettiva riuscita dello scatto perché “con una macchina così per forza scatti foto belle!!!!!!!!!!!!!!”, a me è costata, nel complesso, una gamba, un rene, le tonsille e anche l’appendice. Ecco “cosa mi costa”.
Ma questo è solo l’inizio.
Dopo aver appoggiato il mio occhio al mirino della macchina delle meraviglie, tra il suddetto e il mio cervello scattano una serie di meccanismi che riassumerò ivi brevemente:
- Occhio osserva la situazione attraverso il mirino e comunica a cervello se e come spostare la macchina per trovare il giusto equilibrio tra il soggetto, le cose che ha eventualmente attorno lo e sfondo, quindi sistemare l’inquadratura se ce n’è bisogno.
- Occhio guarda l’esposimetro per vedere se la quantità di luce in entrata della macchina è corretta. Se dovesse essercene troppa, la foto sarebbe “bruciata” e, al contrario, se dovesse essere troppo poca, la foto risulterebbe “scura”.
- Cervello eventualmente comunica alle dita delle mani che sorreggono la macchina di ruotare la ghiera di diaframma e/o otturatore, oppure di regolare gli ISO, per regolare la quantità di luce in entrata.
La scelta di sistemare diaframma, otturatore o ISO è dettata da una serie di altri ragionamenti, rivolti al “come io voglio che esca la fotografia”: se il soggetto deve essere fermo e non mosso, se deve esserci a fuoco solo lui o altro oltre a lui, se nell’ambiente in cui scatto c’è molta luce o poca luce, che tipo di luce è e, in base a quest’ultima osservazione, andare a comunicarlo alla macchina, impostando il corretto bilanciamento del bianco, se voglio che la tua “semplice foto” esca con i colori reali e non con le tonalità sfasate alla membro di segugio.
- Occhio torna ad osservare esposimetro, ricontrolla inquadratura e valori di diaframma ed otturatore perché sia tutto ok.
- Cervello comunica a dito di premere il pulsante di scatto a mezza corsa, per far sì che macchina e obbiettivo mettano a fuoco il soggetto.
- Occhio eventualmente comunica a cervello che comunica a mani che la macchina va spostata durante la messa a fuoco per puntare al soggetto e poi risistemata con l’inquadratura corretta.
- Cervello comunica a dito di premere il pulsante di scatto fino in fondo, per scattare effettivamente la “semplice foto”.
Luigi Sauro©
Tutte queste operazioni appena descritte sono state da me apprese durante anni e anni di studio e il fatto che io ci metta solo un paio di secondi scarsi ad eseguire tali procedure in modo corretto, significa che durante questi anni mi sono spaccata il filo della schiena facendo molta pratica, tanta pratica, nello specifico più di dieci anni di pratica.
Dodici anni di studio e pratica mi sono costati tanta fatica – è vero – fatica affrontata comunque col sorriso, visto che ho sempre amato questo lavoro. Il problema è che tutto ciò non l’ho pagato solo col sangue e col sudore, ma anche con molti soldi e sacrifici, miei e della mia famiglia, che mi ha aiutata e supportata a realizzare il mio sogno di fare la fotografa da grande, permettendomi di studiare.
Orbene.
La “semplice foto” che ho appena scattato e che ora giace beatamente nella scheda di memoria della macchina, ora va scaricata sul computer e post-prodotta.
Il computer, che oltretutto mi è costato un sacco di soldi (per la precisione, quasi duemila pippi), funziona perché è attaccato alla corrente. La corrente costa. Tanto. E io pago regolarmente le bollette.
Volendo essere pignoli, pure il lettore che fa da tramite tra il computer e la scheda di memoria l’ho pagato. Non tantissimo, ma comunque nessuno me l’ha regalato.
Una volta che la foto è scaricata sul computer, la devo far passare attraverso quei meravigliosi software che sono Adobe Photoshop e/o Lightroom. E no, non li ho scaricati dai torrent, ho acquistato regolarmente la licenza di entrambi. Quanto mi sono costati? La cifra precisa non la ricordo, ma siamo comunque oltre i mille pippi.
Per sistemare la tua “semplice foto”e togliere gli eventuali brufolazzi dalla tua faccia, oltre al mettere in pratica altri insegnamenti che ho imparato durante i miei dieci e passa anni di studio (e che continuo ad imparare, perché mi tengo in costante aggiornamento), sto utilizzando una tavoletta grafica per la quale ho sborsato altri trecento e passa pippi.
Generalmente queste operazioni richiedono diverso tempo e io dovrei avere anche un costo orario, non sto mica pettinando le bambole o lavorando per la gloria.
Luigi Sauro©
Pensa, tutto questo procedimento si ripete daccapo ogni volta che scatto UNA SOLA “semplice foto”. In un servizio, quante foto scatto? Cento? Cinquecento? Ma a volte anche più di mille o duemila, se si tratta di un matrimonio, per esempio.
E le tasse? Quelle non si pagano? Certo che si pagano, io le pago regolarmente.
E pago pure l’affitto dello studio, la bolletta del telefono, del riscaldamento, pago i miei fornitori, pago il commercialista, pago qualsivoglia attrezzatura che mi serva a svolgere normalmente il mio lavoro.
Queste sono le sottili differenze che stanno tra un fotografo professionista e un fotografo della domenica. Al fotografo della domenica, probabilmente, questa “roba di un attimo” costa davvero nulla o quasi ma – pensateci – in termini di qualità, dove credete possa arrivare? Un fotografo che non ha questo tipo di preparazione, sarà davvero in grado di ottenere gli stessi risultati di un professionista?"




Quindi, prima di dire a un fotografo professionista: “ma sì dai, tu fai solo click col dito, cosa vuoi che sia?” pensaci su due, tre, dieci volte perché fare fotografia come dio comanda è un lavoro VERO e, come ogni altro lavoro “vero”, anche quello del fotografo implica investimento di tempo, energie e tanti, molti soldi. E, come tale, merita rispetto.





Un cavolo il click col dito.
  


sabato 26 aprile 2014

Le sensazioni della musica

Sembrerà insolito.
Un blog di fotografia e vi parlo di musica ?
Ma dopo tutto il blog è mio o no? :-)

A parte gli scherzi, nel mio diario di viaggio ( la vita è un viaggio ) non riesco a non parlare di qualcosa che sento dentro. Non riuscirei ad immaginare un viaggio senza musica di sottofondo, un film senza colonna sonora, un ricordo senza le note collegate e che cos'è la fotografia se non il preciso istante di un ricordo?
Beh tutto questo per dirvi che seguo Ben Harper da anni e non smette mai di stupirmi.
E' davvero un grande! perchè?
Perchè è uno dei pochi artisti che si rinnova sempre.
Che ti lascia col fiato sospeso per sapere "ma che si inventerà mai per il prossimo album?"
E' stato un rocker, un bluesman, si è cimentato persino in un album gospel e io li ad ammirarlo per l'immensa passione, creatività e soprattutto naturalezza con cui mi faceva innamorare delle sue passioni semplicemente raccontandomele.
E li a chiedermi? ma come è possibile? gli artisti, anche i piu fighi del secolo avevano cmq un loro stile, un loro in un certo senso "ripetersi" e come fa Ben invece a non ripetersi mai.
Ora l'ho capito.
L'ho capito leggendo cosa ha detto sua madre a proposito del nuovo album che hanno inciso insieme ( si avete capito bene, un album con la madreeee, che io solo a fare un lavoro con la mia dovrei imbottirmi di Lexotan ) :
«Ero una madre single, per cui Ben veniva nel nostro negozio di strumenti musicali quasi tutti i giorni dopo la scuola, e dava una mano mentre ero al lavoro», racconta Ellen. «Penso che in questo modo abbia assorbito parecchio. Era sempre e ovunque nel suo elemento, anche perché ero solita suonare in alcune band, e lui era sempre al seguito, è cresciuto nell'amore per la musica»

Ascoltate il primo singolo estratto dal nuovo album in uscita il 6 Maggio, a me ha riportato immediatamente a casa dei miei nonni, davanti al camino, coccolato e "trattenuto" dalle mani della mia mamma ( quella del Lexotan ) che mi ha fatto nel bene e nel male sempre sentire avvolto da un amore a volte asfissiante ma sicuramente di un valore inestimabile che mi ha permesso di diventare quello che sono, magari nessuno in particolare ma sicuramente un futuro dolcissimo papà.
Luigi


Così, così.

Ho la fortuna di fare un lavoro eccezionale sotto molti aspetti, ma quello che preferisco è sicuramente il rapporto con le persone, con i miei clienti e le loro storie.
Si perchè chiunque mi chiede di scattargli delle foto mi sta chiedendo di raccontare una storia, la loro.
Ecco perchè cerco di diventare un tutt'uno con la loro anima, parlando, giocando, scherzando, tirando fuori da ogni individuo il vero io o come in questo caso il vero noi.
In ogni fotografia c'è una proiezione del mio essere, del mio vedere la vita.
Quando fotografo una famiglia ci rivedo la mia, quando fotografo 2 innamorati ci vedo me e Chiara, ed in questo caso 2 cuginette mi hanno dato la possibilità di esprimere il rapporto che ho con i miei cugini.
Siamo così diversi ma sempre così vicini, anche a km di distanza.
Siamo cresciuti insieme e questa cosa me la porterò dentro per sempre anche e soprattutto quando scatto fotografie. Vi presento Bianca e Maria Vittoria.
                   
                                 
                                    









venerdì 25 aprile 2014

Autofocus Point, ma dove la punto st'arma bestiale???

Vi siete mai chiesti, ma come sceglie il fotografo il punto di messa a fuoco?
E se la mia reflex ha 20/30/70 punti di messa a fuoco un motivo ci sarà?
Perchè non usarli quindi tutti?

DIFFERENZE


Modalità "Single Point"

    •    CHE COS'E'?
    Si sceglie un unico punto autofocus per mettere a fuoco il soggetto
 Nota: la fotocamera utilizza solo 1 punto di messa a fuoco in questa modalità ma puoi selezionare quale dalla griglia di selezione.

    •    QUANDO UTILIZZARLO?
Utilizzare per macro, ritratti o altri soggetti fissi per la precisione assoluta dell'autofocus.  

Modalità area AF dinamica

    •    CHE COS'E'?
Con la modalitò area AF dinamica si è ancora in grado di avere il controllo e scegliere il punto di messa a fuoco però la fotocamera utilizza una superficie maggiore di un singolo punto, questo per mantenere a fuoco se il soggetto si muove.


    •    QUANDO UTILIZZARLO?
Questa modalità funziona solo in modalità AF continuo.


  Modalità Auto Area AF

    •   
CHE COS'E'? 
La fotocamera analizza la scena e sceglie automaticamente su quali soggetti deve concentrarsi.
La facilità di non dover selezionare manualmente uno specifico punto di messa a fuoco può essere spesso a scapito della precisione infatti può capitare che la fotocamera scelga erroneamente il soggetto o la cosa sbagliata su cui concentrarsi.

    •    QUANDO UTILIZZARLO?
L'unica volta che ha senso usare questa modalità è quando non si ha la possibilità di guardare  attraverso il mirino e di scegliere quindi con precisione il punto di messa a fuoco ( do you know #selfie ? ) o se volete semplicemente essere in grado di puntare e scattare.

selfie of my family way!
Perché penso sia necessario scegliere manualmente il punto AF?

Le fotocamere di oggi sono abbastanza "intelligenti", ma ancora non sono in grado di sapere esattamente dove si desidera mettere a fuoco. I moduli autofocus oggi utilizzano il contrasto per indovinare dove mettere a fuoco e quando si hanno numerosi oggetti nel inquadratura, c'è una buona probabilità che la vostra fotocamera per errore, scelga di concentrarsi su qualcosa di diverso da quello che è il vostro soggetto desiderato.
Il segreto? è semplicemente quello di scegliere sempre il punto di messa a fuoco prendendo il controllo della fotocamera e attuando la messa a fuoco selettiva. Cos'è????

Esempio: Se si sta scattando un ritratto.... concentrare la messa a fuoco sugli occhi.

giovedì 24 aprile 2014

Autofocus o fuorifocus, questo è il dilemma!


Luigi Sauro©

Una delle domande che mi vengono rivolte più spesso è - come posso ottenere foto più nitide?Purtroppo, è difficile dare una risposta specifica, perché ci possono essere un sacco di motivi per cui le vostre foto possano non essere "taglienti" come desiderate.
Però posso sollevarvi dicendovi che spesso le foto poco nitide possono essere il risultato di una non corretta scelta della modalità di autofocus utilizzata.
Capire le differenze tra diverse modalità di messa a fuoco automatica potrebbe non essere in cima alla vostra lista del "voglio capire bene"la mia reflex ma è certamente necessario avere una comprensione di ciò che i diversi modi sono e soprattutto - quando utilizzare le diverse modalità autofocus.

 Singolo scatto vs Autofocus continuo - Che cosa sono e quando utilizzarli?

    •    Area AF singolo (Nikon: AF-S / Canon: One Shot AF)                                                              
Una volta che si blocca il fuoco sul soggetto la fotocamera non manterrà a fuoco se il soggetto si muove.
    •    Quando utilizzare: oggetti stazionari e / o in condizioni di scarsa illuminazione.

    •    Continuous AF (Nikon: AF continuo-C / Canon: AI Servo)                                                       
Una volta che si blocca il fuoco su un soggetto in movimento la macchina fotografica farà del suo meglio per seguire il soggetto e tenerlo a fuoco.
    •    Quando utilizzare: foto sportiva, uccelli in volo o animali e persone quando si muovono.


Capita la differenza?
Allora vi chiedo, come avete settato i vostri Autofocus Point sulla fotocamera?
Cosa sono?
Ve lo spiego domani và :-)

Luigi

mercoledì 23 aprile 2014

Free as a bird !

Luigi Sauro©



"Libero... come un uccello
esserlo è la cosa migliore da fare"
scriveva John Lennon.

Ed è proprio pensando a questa celebre canzone dell'ex Beatles che ho scattato questo shooting pochi giorni fa.
La richiesta è stata: "Vorrei regalare a mia figlia delle foto che gli ricordino per sempre questo periodo della sua vita.."
Così ripensando anche a me stesso a quell'età ho chiuso gli occhi e assaporato la spensieratezza, la gioia...quell'essere così "inconsapevole" da metterti le ali ai piedi.
Ecco, era quello il punto.
Una volta riuscivamo a volare, è questo che al mio soggetto non devrò mai far dimenticare.
Luigi Sauro

"Qualunque cosa accada verso la vita che conoscevamo
E mi ha sempre fatto sentire così... libero
Libero... come un uccello"
John Lennon 1977


Luigi Sauro©

martedì 22 aprile 2014

Tempo di primavera, tempo di Battesimi.


Luigi Sauro©



Era una volta che la primavera esplodeva ad Aprile. Ora tutto è cambiato.
L'arrivo della dolce stagione era l'habitat ideale per i battesimi.
Per fortuna ci sono ancora piumini e cappotti lunghi che stentano ad arrendersi al cambio dell'armadio perchè le temperature non ne vogliono sapere di salire. Ma è proprio in quel freddo inaspettato e mal'augurato che il calore dell'amore si fa più evidente, che gli abbracci diventano più calorosi, che l'istinto del genitore si fa ancora più protettivo. E cosa può chiedere di più un fotografo come me sintonizzato sulle emozioni? Una foto speciale è un mix magico. Un mix fatto di circostanze, momenti e situazioni da cogliere. 
Nessuna occasione è così avversa da compromettere un racconto, anzi.
Un racconto a volte è proprio ciò che non ti aspetti, ciò che non ti augureresti ma accade, ciò rende però quell'attimo unico, tuo, inconfondibile, quasi irripetibile... quello che ho colto al battesimo di Luca lo trovate qui sotto, almeno capite di cosa parlo :-)

Luigi Sauro


Luigi Sauro©



venerdì 18 aprile 2014

Non solo un ricordo, ma un vero divertimento!


Finalmente il primo vero aggiornamente del blog, era ora direte voi!

Ma sapete l'inizio è sempre difficile perchè c'è quella timidezza, quell'insicurezza del "ma a qualcuno importerà di ciò che scrivo?"

Ma dopo tutto un blog non è altro che un diario, un diario personale dove in tanti possono andare a sbirciare e quindi non scrivi qualcosa per qualcuno ma qualcosa per te che poi qualcuno guarderà.

Così ho deciso di iniziare con la cronaca di un pomeriggio in studio da me.

Un pomeriggio come tanti, fatto di clienti, mail, postproduzione fotografica e...shooting.

Volevo condividere con voi questo Servizio Fotografico perchè è l'esempio secondo me di come un pomeriggio passato qua non è solo un modo per rendere indelebile dei ricordi ma anche per divertirsi veramente e passare una bella giornata, insieme.

Luigi